Experiment X

Salve, questo è il mio primo esperimento.

Mi piace condividere i miei pensieri, quindi l’idea di aprire un blog è forse la più adatta che mi sia venuta fin ora. Il tema è ancora incerto, sicuramente tratterò solo argomenti che mi interessano; per farvi avere un’idea vi dico:

  • giochi;
  • beauty;
  • moda;

Non mi ritengo un’esperta, e non voglio sembrarlo, questo sarà un diario, un sunto dei miei pensieri, un portale per dare voce alle mie impressioni sulle cose i cui mi interesso. Genericamente vi ho dato una breve lista di quelli che saranno in media i miei post, ma non mi ritengo limitata ai soli tre campi sopracitati, soprattutto perché amo spaziare e amo fare sharing di informazioni con persone informate e interessate; spero che questo sia un blog che dia a tutti la possibilità di parlare e di dire la propria sugli argomenti di cui, di tanto in tanto, parlerò.

Vorrei scusarmi se mai farò degli errori, o se la mia sintassi non sarà delle migliori; non sono laureata in lettere, non mi ritengo una brava scrittrice, ma del resto considero troppo limitato il pensiero secondo il cui, solo un bravo scrittore sia degno di aprire un blog, perché oltre al saper scrivere, è altrettanto importante la capacità di saper parlare e comunicare i propri pensieri a chi voglia leggerli.

Dunque senza pretese e senza indugi, questo è il mio primo post.

BENVENUTI.

 

Photo by Jakob Owens on Unsplash

Fortnite

Gioco spara-tutto.

Tutti contro tutti.

Modalità flash game.

 

Sono queste le tre premesse per un buon gioco. Le abbiamo viste in vari titoli come League of Legends, Heroes of the storm, Overwatch.

Questa modalità che io definisco “flash” consiste nella durata breve della partita di gioco, una durata che, a seconda della vostra bravura, può andare dai cinque minuti ai venticinque, grossomodo.

Il gioco è uno spara-tutto, quindi richiama la stragrande maggioranza delle persone. Per poter giocare non serve alcuna capacità particolare, non ci sono considerazioni da dover fare, è tutto molto fluido nella sua semplicità. Basta sapere quale colore è il più forte:

  • Bianco
  • Verde
  • Blu
  • Viola
  • Oro

Descritti dal colore più comune al colore più raro per le Armi, questi sono visibili nell’aura che emanano. Oltre alla rarità rappresenta anche la potenza che ha un oggetto, più il colore è raro più l’oggetto è potente.

Il tutti contro tutti è d’obbligo. Ci si può divertire anche in Coppia od in Squadra, ma nella sostanza sarete sempre voi, contro una centinaia di giocatori.

A questo insieme di ingredienti è stata aggiunta una modalità di difesa molto particolare, si possono ovviamente ottenere, esplorando la mappa, delle Pozioni Blu di diversa grandezza che bevute andranno a creare il vostro Scudo (una linea in più di vita). Ma per difendersi dagli attacchi nemici, ed è qui che sta l’idea strana ma molto più pratica di come sembra, di diventare dei mastri costruttori e, tramite i materiali ottenuti picconando staccionate, alberi, pietre e quant altro, si è in grado di costruire una fortezza in pochi secondi in cui rintanarsi, oppure una torre da cui mirare dall’altro i propri nemici, o ancora delle costruzioni che sfidano le leggi della fisica per potersi riparare e attaccare da più angolazioni. Ovviamente solo con della buona pratica si riesce a capire e sfruttare al meglio questa modalità.

 

Detto ciò Fortnite è un gioco divertente per passare una mezz’ora di svago, ma non aspettatevi la stessa rigida professionalità di altri giochi, non arrabbiatevi se morirete dopo due minuti, non prendetevela se non riuscite a mandare a segno nessun colpo della cartucciera, ci vuole pratica, sì, ma anche tanto culo.

Vi lascio il link alla pagina del gioco, tramite cui potrete scaricare la versione PVP (ovvero quella di cui parla questa recensione) gratuitamente.

SCARICA GRATIS

 

Il sole di Settembre

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L’arrivo di questo Settembre 2017 è stato in gran stile.

Insieme a lui è arrivata la pioggia, il vento, il freddo; tutto ciò che speravo arrivasse, tutto ciò che mi purifica l’anima dopo un’estate caldissima.

Il sole mi è sempre piaciuto, grazie al suo essere caldo e luminoso mi ha sempre dato gioia di vivere;

in estate non sarebbe un gran problema poter godere della luce calda del sole, se non fosse per l’aria ferma e immobile, che non viene scossa da venti freschi ma da soffi caldi, i capelli si muovono con lentezza e i polmoni inspirano affaticati.

Il sole di Settembre è un’altra cosa, il sole di Settembre da calore e affetto, culla nelle sue braccia confortevoli mentre il corpo si raffredda con la brezza fresca portata dai giorni di pioggia.

Il sole di Settembre è un nuovo inizio, una nuova scommessa, e la sua aria purificatrice perché fredda e asettica.

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Photo by Chris Lawton on Unsplash

Photo by Sérgio Rola on Unsplash

Photo by Emma Simpson on Unsplash

Il blocco dello studente

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Avete presente quando siete lì sui libri, che cercate di studiare quella pagina da un ora, ma non fate altro che rileggere la stessa riga venti volte senza capirne il senso, e ogni tanto vi perdere, con occhi fissi sul vuoto, nei vostri pensieri più lontani, vi fate i programmi per la serata, studiate la dieta perfetta per perdere dieci chili in un mese, promettete a voi stessi che andrete a correre tutti i giorni anche se fa caldo o se vi sentite stanchi, ripensate a quanto tempo è passato dall’ultima volta che vi siete organizzati per l’unica partita di calcetto della vostra vita e che sarebbe bello riproporla, considerate l’idea di comprare qualche indumento più adatto per quella festa che avete sabato, decidete di creare il gruppo WhatsApp per decidere il regalo di compleanno della vostra amica Laura perché mancano solo due giorni e nessuno ci aveva ancora pensato; trascorrono tre ore, vi risvegliate e improvvisamente vi assale l’ansia.

“Di nuovo! Mi sono distratta di nuovo!”

Controllate velocemente l’orologio e sono passate tre ore, e voi non avete studiato neanche mezza pagina, non sapete neanche ripetere quelle due parole che continuate a leggere da tutto un pomeriggio, e vi domandate se mai finirete questo il libro di trecento pagine.

“E’ inutile continuare a perdere tempo, riproverò più tardi se mai avrò più concentrazione”

Quindi chiudete il libro e prendete il cellulare, come per riflesso, controllate le notifiche, sorridete, leggete qualche post su Facebook, rimanete affascinati dalla mole di commenti divertenti che trovate sotto ogni foto, e mentre state cercando di aggiornarvi sugli ultimi post di Instagram, vi sentite chiamare perché la cena è pronta.

“Cazzo, è già ora di cena?!”

E niente, si ripete la solita routine ogni giorno, ed a studiare non si riesce, il libro di trecento pagine resta smosso solo nella prefazione mentre le pagine di Facebook vengono spolpate dall’avidità di “volerne ancora”.

Dal blocco dello scrittore, ne prendo il nome, e questo lo chiamo blocco dello studente:

incapacità di concentrazione, incapacità di studiare, depressione, ansia, consapevolezza di non farcela, colpa.

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Photo by Jonathan Simcoe on Unsplash

Photo by Luca Bravo on Unsplash

Photo by Jesus Kiteque on Unsplash

Un ragno bambino.

Uno Spiderman diverso, uno Spiderman moderno, uno Spiderman multiculturale.

Vorrei portare per iscritto il mio parere sul film Spiderman: Homecoming.

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L’elemento che denota uno stacco netto rispetto ai film precedenti, è il fatto che nella classe in cui studia Peter Parker, l’unico ad essere caucasico sia lui; il che per intenderci non è un male anzi, secondo il mio punto di vista rispecchia la realtà americana delle scuole pubbliche (non mi sembra sia privata, ditemi se sbaglio), tuttavia è quasi assurdo un’ambiente così multiculturale; c’è da dire che la stratificazione sociale in America negli ultimi decenni si è infittita, le classi povere si sono evolute e sono diventate ceti medi o medio-alti, e per “classi” uso il plurale riferendomi alle diverse nazionalità (dagli ispanici, afro-americani, italiani, e così via…) che hanno sempre composto il basso strato della società Americana; ovviamente non voglio dire che la classe povera non esista più o sia stata fortemente ridotta, ma invece voglio far capire che una grossa fetta è stata scolarizzata, con l’idea che se “oggi” i nostri figli avranno un’istruzione migliore, allora “domani” potranno passare di classe permettendosi un lavoro con uno stipendio migliore, potranno permettersi di creare una famiglia che viva in un luogo migliore, potranno usufruire di agi come le cure sanitarie, e potranno far vivere la futura prole in un ambiente sicuro con tutti gli aiuti economici di cui avranno bisogno.

Nonostante le diversità vivono tutti nella stessa città e hanno tutti la stessa cultura americana di fondo, il che permette di creare un ambiente sociale non ostilmente basato sul razzismo, ed è veramente bello vederlo funzionare, anche solo attraverso un film. Quindi la scelta, per quanto ad alcuni possa aver scombussolato, io l’ho apprezzata molto. Grazie!

Il migliore amico di Peter Parker… ?

Photographer select;Tom Holland

Personaggio totalmente inesistente nella vecchia saga e nella versione originale del fumetto, ma ho sentito dire che fosse presente una sua versione leggermente diversa in Ultimate Spiderman (da cui sono state riprese più cose, ma di questo non vi so ben parlare, anzi se sapete dirmi di più voi con un commento, lo apprezzerei molto!), classico Nerd, se non Geek, che fa spudorata pubblicità alla Lego, ma che in fin dei conti nei suoi cliché da adolescente grassottello risulta simpatico e un’ottima spalla del nostro Peter; sono curiosa di vederlo nei prossimi Spiderman con indosso la tuta (espandibile) fare qualche stupidaggine di cui poi rimpiangerà.

Zendaya

Vogliamo parlare del mistero di MJ?

Vi è un vero e proprio dibattito online se definirla la nuova Mary Jane, anch’essa diversa dal fumetto originale, non solo di nazionalità ma anche di aspetto fisico (dove sono finiti i famosi capelli rossi fuoco mozzafiato?), ma molti sono propensi nel dire che in realtà non si tratta di Mary Jane ma di un personaggio totalmente diverso, presente anche questo in Ultimate Spiderman.

A tal proposito vi linko un articolo di BadTaste.

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In tutto questo però è interessante vedere questo Spiderman così giovane, che deve ancora imparare a gestire i suoi poteri, ad affrontare i super-criminali, e che viene trattato da bambino da tutti gli altri super-eroi che invece sono adulti, hanno già alle spalle lotte epiche e hanno già salvato il mondo un paio di volte, insomma acqua fresca rispetto a Spiderman; la sua vita è divisa tra i drammi di: adolescenza e super-responsabilità.

Il fattore scenico che molti stavano aspettando era però l’entrata di Ironman, che devo dire non si è fatta aspettare, fin dal primo momento ha accompagnato i passi del piccolo Peter Parker, cercando di aiutarlo e di insegnargli a non strafare, ma come tutti gli adolescenti, non imparano se prima non ci sbattono la stessa contro.

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Ovviamente inutile dire che gli eventi di questo film, sono totalmente diversi rispetto a quelli degli altri Spiderman, e per fortuna oserei dire, tuttavia trovo ridicolo il personaggio della zia May, che passa dall’essere una nonnina vispa nel fumetto, ad una quarantenne alla Sex and the City in questo Spiderman: Homecoming; molti hanno apprezzato questo cambio, e lo hanno giustificato dicendo che il Peter di adesso è molto più piccolo, e quindi anche May è relativamente più giovane, tuttavia non lo trovo giustificabile, e la scelta non mi convince; penso invece che lo svecchiamento del cast, serva per avvicinare, oltre che i giovanissimi, anche tutti coloro a cui potrebbero piacere le Milf, perché di Milf stiamo parlando.

Detto questo quale è il vostro pensiero al riguardo?

 

Photos by Alphacoders.

L’amicizia da vivere

Life is Strange.

Un bel nome per un così emozionante gioco.

Se avete avuto la fortuna di giocarci, sapete di cosa sto parlando; è un gioco uscito nel 2015, ben due anni prima questa mia recensione; e perché ho voglia di parlarne dopo così tanto tempo? Perché ho avuto la fortuna di scaricarlo gratuitamente su PlayStation 4 grazie ai giochi che il servizio Plus regala mensilmente, e sento la necessità di dirvi che ogni tanto, regalano dei giochi stupendi, proprio come questo.

Per quanto riguarda la modalità di gioco è un’avventura grafica suddivisa in episodi; la storia non è banale; l’inizio ed il continuo del gioco è accompagnato da un sottofondo musicale che infonde tranquillità, e malinconia a mio dire, la musica è di Jonathan Morali, facente parte del gruppo musicale Syd Matters; il primo capitolo di gioco è in parte di introduzione, capiamo con facilità (facilità data dai pochi tasti da usare, e dall’atmosfera calma in cui possiamo imparare a muoverci) come si struttura, è interessante muoversi e scoprire nuovi oggetti, alcuni necessari per la storia, altri messi lì solo per incuriosire il giocatore; si vede subito che nella sua tranquillità, in verità c’è un mistero da snocciolare, la visione di una tempesta che incombe su Arcadia Bay (la cittadina in cui è ambientato il gioco) è nelle sequenze iniziali, e lascerà un segno in noi, come nella protagonista Max; la paura che l’avvenimento possa verificarsi, e non sapere come fermarlo è un pensiero che ci accompagna durante i cinque episodi. Il secondo mistero riguarda la scomparsa di una ragazza di nome Rachel Amber, per cui indagheremo facendo domande e avvicinandoci alla verità di passo in passo, ma il tutto accompagnati dall’amica d’infanzia Chloe, che fin da subito notiamo grazie ai suoi capelli blu, al suo atteggiamento ribelle ed ai suoi vestiti punk.

Max e Chloe.

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Max è una ragazza amante della fotografia, e decide di intraprendere il suo percorso artistico e di studi nella Blackwell Academy, rinomata università privata, che ha l’onore di ospitare come docente il Prof. Jefferson, anche lui famoso ma in quanto fotografo con una brillante carriera.

Vi sono altri interessanti personaggi che imparerete ad amare od ad odiare, come la snob Victoria, od il figlio di papà problematico Nathan Prescott.

Non voglio assolutamente spoilerarvi il finale, anche perchè se proprio volete conoscerlo, vi basterà fare una semplice ricerca su Google, e cercare un buon video.

Ci tengo invece, a tutti voi che potreste essere interessati, a tutti voi che potreste non esserlo, che non è un gioco così banale, che ci sono dei colpi di scena che vi faranno riconsiderare tutte le scelte prese fino a quel momento (perché vi ricordo che essendo un’avventura grafica, le scelte che farete influenzeranno il corso degli eventi), ci saranno momenti forti di emozioni… e se ancora non vi siete convinti… ve l’ho detto che Max ha il potere di riavvolgere il tempo?

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P.S.: Innamoratevi di questa musica.

Photos by Alpha Coders.